Quasi ogni giorno ci ritroviamo in match di pugilato con il nostro modem della Telecom, Vodafone, Wind o qualunque altro provider. Ma in realtà quell’aggeggio cos’è? E’ un modem? E’ un Router? Un access point?
Proviamo a scoprirlo passo per passo.
ACCESS POINT
Iniziamo dal dispositivo più semplice e più elementare, l’Access Point.
Questo è il dispositivo che ci permette di estendere la nostra connessione internet con una tecnologia wireless a dispositivi dotati di antenne in grado di captare tale segnale. La tecnologia più utilizzata è il Wifi 2.4Ghz e 5Ghz, uno standard ormai per le connessioni home ed aziendali tanto che la maggior parte di dispositivi la supportano come smartphone, computer portatili, tablet o boxtv.
DAL PUNTO DI VISTA INFORMATICO INVECE…
Se guardiamo il software di questi dispositivi, invece, permettono varie implementazioni al semplice ruolo di “prendiamo un segnale e facciamolo diventare aria fritta” ovvero implementare sicurezze sugli accessi come la password, nome da assegnare al dispositivo(SSID), criptaggio delle informazioni che transitano nell’etere grazie a loro.
MODEM
Ora le cose iniziano a farsi interessanti ed un po’ più complesse.
Per spiegare il funzionamento di questo dispositivo dobbiamo, prima di tutto, fare qualche accenno all’elettronica di base.
“Un segnale elettrico è un particolare tipo di segnale caratterizzato da una variazione di corrente elettrica o di tensione all’interno di un conduttore o in un punto di un circuito elettrico o elettronico.”
Detto questo possiamo dirvi che, in telecomunicazioni ed elettronica, il segnale digitale è un segnale elettrico che ha 2 valori 5V(1 logico) e 0V (0 logico).
Dopo questo piccolo preambolo andiamo al funzionamento ed utilità del modem.
Il modem altro non è che un dispositivo che si occupa proprio di trasformare dei segnali elettrici provenienti dalla rete telefonica (in italia) in segnale digitale comprensibili dagli altri apparati e computer connessi ad esso.
DAL PUNTO DI VISTA INFORMATICO INVECE…
per quanto riguarda il modem, a differenza dell’access point come abbiamo visto e del router come vedremo, non è presente poi un software molto complesso. Il software si occupa solo gestire alcune policy di connessione per permettere al software di ricevere le chiavi e di decriptare i dati che lui stesso rielabora da segnale elettrico in segnale digitale.
ROUTER
Ed ecco che arriva l’aggeggio più interessante e per il quale potrei continuare quasi a scrivere per giorni, ma prima qualche piccolo cenno di storia.
Questi dispositivi fondamentali per le reti internet:
Gli hub sono la storia della comunicazione di rete tramite suite TCP IP. Il loro compito era di replicare il segnale elettrico che provenga da un nodo ed inviarlo a tutti gli altri nodi collegati ad esso.
Gli switch, invece, sono un po’ più intelligenti dato che, a differenza del loro compare, non replicano a tutti il segnale ma ricevuto il pacchetto (e già da qui non si parla più di segnale elettrico dato che lo switch opera ad un livello più alto dell’elettronica di base) lo invia direttamente al nodo interessato (o più precisamente all’indirizzo IP di recapito).
Dopo questo piccola specificazione passiamo a parlare del nostro caro router.
Il suo lavoro consiste, proprio nell’instradamento dei pacchetti (un po’ come lo switch) ma tra reti differenti o, come nel caso del pacchetto che la buon vecchia telecom ci manda a casa alla modica cifra di 3€ al mese comprendente modem/router/switch/access point, si occupa di connettere la nostra rete locale con il World Wide Web (per i più internet) ricevendo i pacchetti da qualunque parte del mondo e decidendo a quale dispositivo interno alla rete instradarlo.
DAL PUNTO DI VISTA INFORMATICO, IN QUESTO CASO INVECE…
il dispositivo è quasi interamente gestito a livello software infatti è il software stesso che registra, tramite apposite tabelle, a chi dare cosa al momento dei ricevimento dalla rete globale. Ma oltre questo può permettere molte più cose come, ad esempio, bloccare l’accesso ad alcuni siti da parte dei client, gestire la quantità di traffico per ogni client connesso alla rete, gestire delle policy di accesso alla rete locale dall’esterno.
Nb. Questo dispositivo contiene sempre un firewall che si occupa, proprio, di gestire policy di sicurezza di moltissimi generi all’interno della rete e gestisce anche l’accesso dall’esterno.
CONCLUSIONE
Piccola parentesi ragazzi, non vi preoccupate che il piccolo demonio che avete a casa che a volte funziona ed a volte no contiene tutti i dispositivi che servono, non dovete aggiungerne! E, sopratutto, se ne andate a comprare uno nuovo nella fascia medio-bassa i dispositivi sono sempre all in 1.
Grazie ancora per aver letto un altro articolo su Techno Age!! Ci vediamo alla prossima
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