Hacking

BioHacking: Che cos’è ? 2018

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biohacking

Oggi parliamo di un argomento che forse pochissimi di voi conoscono.

Che cos’è il BioHacking?

Biohacking è una parola nata dall’unione di due parole:

Bio (che sta per vita) + Hacking (inteso come “smanettare”)= Smanettare la vita

Infatti il biohacking è l’unione dell’utilizzo di strumenti informatici in campo biologico.

Vediamo meglio che cosa si intende per Biohacking:

Il biohacking è lo studio e la ricerca di sostanze/gadget sviluppate con lo scopo di migliorare l’essere umano in tutti i suoi aspetti.

Chi pratica biohacking studia e analizza ogni elemento biologico, per trarne un vantaggio, unendolo al mondo informatico.

I biohacker spesso sperimentano la tecnologia sulla propria pelle, analizzando moltissimi aspetti del proprio corpo come il sonno, le proprie emozioni, lo studio e la modifica del proprio DNA, e molto altro.

I biohacker infatti studiano ed eseguono test seguendo un etica ben precisa, quella trans-umanistica, che sostiene l’uso delle scoperte scientifiche e tecnologiche per aumentare le funzioni cognitive e le capacità fisiche del corpo umano.

Il tutto combattendo le condizioni umane indesiderabili come le malattie e l’invecchiamento.

Tale ideologia va a favore delle tecnologie emergenti come l’ingegneria genetica sull’uomo, la crionica (l’ibernazione umana), nanotecnologie e il rapporto complementare tra l’uomo e l’intelligenza artificiale.

Gli slogan del biohacking è: “smettiamo di essere schiavi della nostra genetica”.

Ovviamente nulla di tutto ciò è illegale, ma non è nemmeno sicuro, anche perché con la genetica non si scherza.

Vi lascio qua sotto un paio di esempio di biohacking:

Un gruppo di biohacker ha sviluppato delle gocce per gli occhi con una sostanza reperibile nei pesci che vivono in profondità.

Questa sostanza si chiama Ce6 e viene usata anche per il trattamento del cancro e della cecità notturna. Queste gocce consentirebbero una volta applicate sul bulbo oculare di ottenere una “visione nottura”, riuscendo ad aumentare la vista anche in zone completamente buie.

Il transumanista Tim Cannon è stato il primo a farsi impiantare un chip nel braccio che trasmette dati biometrici a un dispositivo android.

L’installazione è avvenuta senza anestesia e il chip si ricarica in modalità wireless.

Grazie ancora per aver letto questo articolo,noi ci vediamo alla prossima!!

Techno Age Admin

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